Archivi del mese: dicembre 2007

ueilààà

😀

Rieccoci!

Stamattina con un bel poncho turchese su dolce vita nero,  dei jeans che ancora mi stanno e anfibi, neri pure quelli. Il sorriso c’è, i doloretti di pancia post-abbuffate anche. Insomma: tutto sotto controllo.

Ho ricevuto belle notizie che mi hanno fatto bene al cuore. Quelle sono state il regalo più grande di questa coda di 2007. Matrimoni, bambini e viaggi. La creme de la creme, direi!

Questo è stato il Natale delle sciarpe: in tutte le salse e piovute un po’ per tutti, in maniera molto democratica. E quindi ora mi avvolgo e attendo… qualcosa arriverà!

Baci e magnesia bisurata aromatic per tutti!

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Favola della Vigilia

Sono in ufficio. Il bello è che nessuno sa perchè. Vedete, tanto per farvi capire in che situazioni kafkiane mi trovi, vi voglio narrare questa favola di Natale.

Era un venerdì che precedeva il lunedì che sarebbe stato di Vigilia. Gente varia e colorata di rosso si scambiava doni, parlava delle vacanze, delle ferie, del cenone. “E tu? Ci sei il 27 e 28??” …. “veramente mi sa che ci sto anche il 24…” … “CHEEE??” diceva il coro dei colleghi festanti. Così la streghina cominciò a provare a capire che utilità avesse la sua presenza nella landa desolata che sarebbe divenuta l’ufficio la settimana seguente. E chiese alla fatina bionda delle partenze impellenti: “Fatina, tu che sei stata insignita del potere dal sommo Mago, dimmi alfìn la mia sorte”. Ma ella rigirava tra le mani il bloc-notes delle formule magiche e sillabava sommessamente il rito propiziatorio del “facciamo il punto e poi vi dico…”.

Le ore passavano, nessuno favellava e la sera tingeva di blu le arcate celesti. Di quando in quando un collega festante lasciava l’ufficio in una nuvola di porporina dorata scomparendo alla vista al grido di “ci si rivede giovedìììì”.

Arrivo’ la fatina bionda, che disse che nulla era in suo potere perchè il figlio del gran Mago come al solito non aveva sfornato oracoli pur essendo il referente putativo di quella parte del clan magico (si vocifera avesse perso la sua bacchetta mooolto tempo addietro e che il bastoncino che si trastullava tra le dita, altro non fosse che uno stecco di gelato di due estati prima).

Insomma: si doveva chiedere alla Fattucchiera Superiore dei Soldi ed altri Emolumenti, la quale, all’alba delle 17. 25, mandò un messaggio a michelinastreghina che diceva anch’esso: “Ma tu ci sarai il 27 e il 28?”… e michelina si domandò quando mai avesse richiesto ferie. Mai. Ecco quindi che le rispose (qui la versione non edulcorata) col quesito che tentava di sciogliere dalla mattina: “Certo, ci sarò, ma il 24, CHE DOBBIAMO DA FA’???”… Non paga, 5 minuti dopo, ascese al piano superiore, per recarsi nell’antro della fattucchiera e vederla de visu, ma…MAGIA!!! Era scomparsa anch’essa prima del tempo e nella sua caverna regnava il buio et il silenzio….

Così, morale della favola, la panciuta streghina si ritrovo’ il lunedì, a calcare le strade del Regno deserto, ad aprire l’ufficio altrettanto deserto ed a fare l’incontro con il Gran Mago il quale, con grossa ironia, ebbe a chiederle: “…Ma tu che ci fai qui? Dovevi essere qui, tu? Non eri in ferie? …uhm…evidentemente no…”

E tutti gli altri vissero felici e contenti.

P.S. ma la streghina verso le 12.00 farà un incantesimo e prenderà delle fiabesche ore di permesso, chiudendo mentalmente la testa a questo dannatissimo posto fino a che non si sia digerito cenone e pranzone e santostefanone.

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piccola celebrazione gattofila di Natale

L‘animazione è di quelle semplici, ma io ho fatto ruzzoloni dalle risate. Chi ha un gatto o li conosce bene sa che questo piccolo cartoon l’ha creato sicuramente un gattofilo: solo lui poteva inserire la mimica dei felini incavolati (orecchie basse, soffi, sguardo tagliente) nel compendio delle espressioni per comporre la musichina natalizia!!!

***TANTI PRE-AUGURI A TUTTI!!***

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Non scartare quel pacco -1

No, dai. Parliamone.

Quanti sono gli armadi il cui spazio è stato usurpato da regali sbagliati? I cassetti colmi dei pigiami delle nonne, gli stipi-stipati, i bauli colmati, le rughe auto-formatesi causa plastici sorrisi a denti stretti digrignanti “grrrrraaaaaaazzzzieeeelovolevotantisssimochebello.eh.”

Io devo raccontare questa. Mio marito, ha avuto per anni_due_e_mezzo, la urticante tendenza a fare regali che piacessero a lui, senza pensare che forse, il completo di Sbirulino (giacca doppiopetto e pantalone a zompafosso a tubo, largo… a scacchettoni rossi e beige) potesse non incontrare esattamente i favori della donna media.

Ma passiamo al Natale. Ad uno di qualche anno fa.Tutti intorno all’albero, circondato da pacchi e pacchetti. Noi, in trance post cenone con la palpebra a tapparella e il rigurgitino liberatorio, cercavamo di recuperare l’ultimo sparluccichìo di forze per l’entusiasmo apri-pacco.

Arriva il mio momento, ed ecco che mi si para davanti uno scatolone alto fino alle ginocchia, tutto metallizzato, con gran fiocco in cima. Inizio a scartare e vedo il maritozzo con l’aria di chi punterebbe tutto sul 15, sicuro d’azzeccare.

E cosa ne esce?

“Ehm… maritozzo…ehm…grazie ma… come mai mi hai regalato un BIDONE DELLA SPAZZATURA????

 

P.S. poi ricollegai: poco tempo prima aveva insistito acciocchè noi si comprasse quel secchio di latta per la nostra cucina. S’era nicchiato, a lui piaceva tanto e quindi…eccoci qui, a Nataleeee, per meeeeeeeeeeeeee!

😉

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sedicicentimetri

Alùra. Il o La ha fatto il/la ritroso/a e non ha concesso una adeguata visione delle sue “pudenda”. Ancora non è quindi possibile sciogliere l’arcano!

Però c’ha un profilo che è un amore, da sopra sembra ancora Jack Skeleton (si vedono tutte le ossa del cranio e pure la gabbietta toracica da quaglietta) e….. c’aveva la mano in bocca!TUTTO SU’ MAMMA! SEMPRE A PENSA’ A MAGNA’, STA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Archiviato in de gravidantia... & poi

Ma che il week end ci sia dolce!

una coccola alla pancia fa bene…poi adesso… !!!

😉

TORTA ALLE CAROTE!

torta noci e carote

INGREDIENTI:

v      gr. 300 carote crude grattugiate

v      gr 150 zucchero bianco semolato

v      gr 150 farina

v      gr 130 frutta secca ben triturata (io ho messo le nocciole, ma la ricetta originale vuole le mandorle)

v      3 uova:  due tuorli + uno intero (anche l’albume)

v      mezzo bicchiere scarso di olio di semi

v      1 bustina di lievito

v      buccia di limone grattugiata

v      pizzico di sale

v      burro per imburrare la tortiera

FACOLTATIVI:

v      1 o 2 mele grattugiate (io ne ho messa una, annurka)

v      1 cucchiaio di cannella in polvere

v      fecola di patate 

PREPARAZIONE: Sbattere i tuorli con lo zucchero energicamente fino a farli diventare spumosi, quindi aggiungere la farina già mescolata col lievito setacciato, il pizzico di sale e l’olio di semi. Amalgamare bene il tutto. Quindi aggiungere le carote che dovranno essere state preventivamente ben asciugate dalla loro acqua e l’eventuale mela e quindi anche la frutta secca. Mescolare nuovamente il composto con un cucchiaio di legno e concludere con la chiara dell’uovo montata a neve.Versare nello stampo imburrato ed infornare a 180° per 45 min.

E Bugs Bunny è servito.

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Archiviato in c'è post in cucina?

Ora no, ma ti odierò.

 da www.deviantart.comda www.deviantart.com

Vedi carino,

quando non ci sarà più dentro di me questo essere che dona grazia e tranquillità. Quando sarà in salvo dalle vibrazioni negative. Quando non dovrà necessariamente essere parte dei miei stessi sentimenti, cuore che batte all’unisono col mio, pancia nella mia pancia, sussulti condivisi, dolori bevuti dal liquido amniotico….

Allora io ti odierò. Mi concederò finalmente d’aprire le chiuse e liberare cavalli d’acqua bollente che faranno evaporare anche il tuo più pallido ricordo. Lascerò che cavalchino distruggendo tutto, sferrerò colpi dall’alto pur rimanendo ferma ed annienterò te, che sei il mio nemico, solo pensandoti così male da starne male. Che le tue falsità ti inspessiscano la gola, bugiardo. Annaspa senza fiato ed annega nella tua meschinità senza redenzione. E’ lei stessa che ti galoppa contro, dimentica di briglie e speroni. Io la libererò e non sai quanto non veda l’ora.

Non ci sarà alcun bisogno che tu ne sia al corrente: grande potere ha la delusione ed il ribrezzo. Non voglio affatto che tu capisca o che mi si dia ragione.

Quella, che ti piaccia o non te ne freghi nulla, io, già ce l’ho.

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metaforicamente parlando…..

aaah, che sensazione come di rucola incastrata nei denti!! ‘Ste ore che rimangono, qui, appese come i calzini post-calcetto di mio marito che ciondolano inerti alle intemperie giorni e giorni; ‘ste persone il cui entusiasmo lavorativo (giustamente) ha la consistenza delle carte igieniche a un velo del discount; ‘sto fermento lattico vivo che ci fa tutti un po’ più bifidus attivo; ‘sto tempo velato che si sa che la gatta frettolosa ha fatto i gattini ciechi; ‘sto vestitino nero che mannaggia a me ho voluto fare lo stesso la donna-donna-donna con la gonna-gonna-gonna senza contare la fase dilatatoria post pranzo che si va ad aggiungere ai 4 mesi di gravidanza; ‘sta serata che farò nuovamente la pelle de leopardo sul divano 3 posti 3, ma niente caviale e champagne colla fragolina afrodisiaca…..

…Però biscottini allo zenzero per tutti!

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merry merry….

 

Ero da sola, sabato.

Mi sono arrampicata per arrivare al soppalco, ho tirato giù un paio di scatoloni e li ho aperti. Ogni Natale mi squarcio il cuore, questa è la verità, che le feste natalizie erano il momento in cui si faceva l’albero con papà. Si aprivano le scatole delle luci (quelle originali, eh? Tutte rimesse nei loro alloggiamenti, mica agglomerati anarchici di fili nelle buste della spesa!), si lottava, ghirlande tra i denti, per appendere i 3 angioletti che andavano messi rigorosamente per ultimi e si sfidavano le allora sconosciute leggi della 626, con creativi incastri di spine doppie, triple, adattatori e prolunghe artigianali. Rito che si è ripetuto con mio padre prima e tra noi sorelle poi. Forse dovrei tacere l’avvento del cd di canzoni natalizie suonate col flauto di pan (eeeh si, col flauto di pan…teRiBBili) che inserivo giuliva nello stereo mentre addobbavo il salotto, ma ormai faceva parte integrante del solenne momento.

E così ieri sono stata tentata di mettere proprio quelle musichine improbabili, mentre scartavo tutti i miei pacchettini post trasloco, finalmente il primo Natale a casa nuova… Poi ho optato per Mariah Carey e il suo  cd “Merry Christmas”, dove c’è un fantastico “Jesus, oh what a wonderful child” che cantavo anche col coro gospel…

che faccio, lo dico?

Lo dico.

Più erano belle le canzoni, più entravo nel joyful spirit e più…piangevo come una fontana.

Per fortuna che si può dare la colpa alla gravidanza. 😉

…E buon lunedì a tutti! Accendete le lucineeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!

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