Archivi del mese: ottobre 2013

lasciatemi andare

Ti canterò di cose folli e irresponsabili, di caramelle di stoltezza rubate senza ingegno alcuno.

Mi sono finta seria, tutto qui, e qualcuno ci ha creduto. Io, per prima.

Ma intanto quell’altra scappava e si tramutava in radici profonde, da sporcare con basse cose terrene, di cui ormai io non ho che un vago sentore.

Così cerca di salvarmi da questa scomoda santità. Con i tunnel, le cose buie, le unghie rotte, il sottobosco e il troppo amore.

Ricordati però di quando sono arrivata come l’arcobaleno dopo la pioggia, ricorda quello di cui non hai potuto fare a meno e ancora e ancora di tutti i lati da cui si può guardare una cosa.

Ascolta questa pioggia e falla arrivare sottoterra alle mie mani radicate sulla solidità che mi imprigiona nelle manette del ‘si deve’.

E io, si, che vorrei tornare ad ascoltare.

Fammi poggiare l’orecchio sul tuo cuore. Fammi dimenticare il mio e canterò, di cose folli e irresponsabili.

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