Archivi del giorno: luglio 18, 2007

L’ho fatto. Ho inviato una mail di protesta.

Spett.le Azienda,Mn074

spero Vogliate spendere del tempo minimo per leggere questa comunicazione. Mi trovo purtroppo a scriverVi per segnalare un accadimento che davvero vorrei sperare sia solo occasionale e non certo legato alla Vostra filosofia di vendita.

Cito testualmente dal Vostro sito (ma qui si parla delle più elementari norme di buona educazione): "La politica commerciale si basa fondamentalmente su criteri quali:qualità, prezzo, assortimento degli articoli, professionalità e cortesia del personale di vendita".

Bene. Lasciate che Vi segnali quanto accaduto ieri, martedì 17 Luglio 2007, alle ore 18.00 circa. Ci trovavamo, con un’amica, in Via del Tritone. Passo abitualmente davanti al Vostro negozio poichè l’ufficio in cui lavoro dista poche centinaia di metri ed ho, conseguentemente, modo di apprezzare giornalmente i capi d’abbigliamento esposti in vetrina. Decido quindi di entrare, per provare qualche abito che avrei voluto acquistare in occasione del matrimonio di una parente.

Come prima cosa mi trovo davanti ad una signora, con le mani sui fianchi, sguardo infastidito e o gomma o caramella in bocca (difficile non notare che stesse masticando qualcosa), mi avvicino e le domando se posso chiedere a lei una informazione. Mi squadra dalla testa ai piedi e risponde, secca: "…può anche, ma tanto deve aspettare che sia una di quelle ragazze a servirla" -pausa, mio sguardo un po’ sorpreso- "comunque dica, dica…" io le chiedo dove posso trovare dei pantaloni per un completo del quale avevo già trovato, da sola, il top. La signora, con fare sempre più infastidito indica un espositore in fondo aggiungendo "…ah ma poi deve anche guardare di qui, di là, qui a destra e anche a sinistra". In effetti era lapalissiano che cercando ovunque nel negozio, avrei potuto appurare se un capo fosse presente o meno, che domande sciocche che pongo.

Ci avviamo verso il luogo indicato.

Passando, una cliente, con fare gentile, chiede ad un’altra addetta alle vendite di quale materiale fosse fatto un foulard che teneva tra le mani. Quest’ultima si volta appena, e risponde con fare davvero poco garbato: "Seta. E comunque c’è anche scritto". Già tentatissima di rimettere al loro posto gli indumenti presi, provo a far finta di nulla con la mia amica (non senza aver commentato l’accaduto) e vado verso un camerino. Indossato il vestito, la mia amica entra per aiutarmi con la chiusura lampo e sentiamo da fuori una voce femminile che dice, quasi incredula: "Ma c’è qualcuno qui dentro?" Noi ovviamente rispondiamo affermativamente. La domanda viene ripetuta nonostante da dentro si sentano chiaramente le nostre voci e senza curarsene minimamente, l’addetta (all’inizio pensavamo fosse qualcuno che avesse bisogno di provare qualcosa) apre la tenda e guardandoci con fare quasi oltraggiato ci comunica che "quel camerino non si può usare!" che si deve andare "in quelli davanti".

Puntualizziamo:

non c’era un cartello che indicasse ciò

– il camerino non differiva in nulla dagli altri "disponibili"

– non si trovava assolutamente in un luogo che potesse almeno suggerire a menti abili che temporaneamente lo stesso non fosse adibito a ciò che palesemente è: un camerino di prova.

– ci sono molti modi per comunicare qualcosa. Il peggiore l’ha scelto la signora che Vi rappresenta con la clientela. Tutte loro, nessuna esclusa. Anzi, una è stata diversa, ma poi abbiamo capito perchè: si stava rivolgendo a quella che -l’evidenza ha dimostrato- si è rivelata essere una cliente abituale.

Per divenire "abituali", Signori, ci vuole sempre una prima volta.

Se le Vostre addette di vendita hanno accumulato tutto questo stress al quarto giorno di saldi, Vi preghiamo di consigliar loro di non rovesciare suddetto malessere sulla clientela.

Se considerate le persone che si trovino ad entrare nei Vostri punti vendita durante, appunto, questo periodo, "clienti di serie B", Vi invito caldamente a cambiare le Vostre posizioni.

Se Volete fare cosa gradita, rispondete a questa mia e suggerite al punto vendita di Via del Tritone (voluta precisazione, perchè non è mia abitudine mandare al rogo tutto un marchio per un comportamento che spero isolato) di cambiare totalmente registro.

Ovviamente ho posato tutto e non ho acquistato più nulla. Né io né la mia amica.

Confido in un Vostro riscontro e Vi porgo comunque, i miei più cordiali saluti.

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