Archivi del giorno: luglio 5, 2007

La Madonna di Loreto

Alcuni post (come questo di Zaub), fanno rigurgitare ricordi-peperone: il peperone, è noto ai più, si RIPROPONE. Non tutte queste reminiscenze sono esempi di virtù, proprie o altrui. Questo siparietto che vado a raccontare, decisamente non l’ho trovato un monito di Vita Proba da narrare ai miei nipoti.

Si parla di Rotary Club. Della falange GGGiovane di tal Club altolocato che, ai tempi, si chiamava Rotaract (chissà se qualche pia anima si sia data pena di cambiarlo mai, assomigliando questo, ad un insulto olandese). Mi sentivo allergica a tali associazioni e mi ci sento ancora oggi, ma per cercare di far pace anche col senso di giustizia e di equità inoculati-mi dal mi’ babbo fin dai primordi, decisi di partecipare ad una delle loro riunioni. Le stesse si prefiggevano lo scopo di esaminare progetti in essere e in divenire, tutti rigorosamente di beneficienza, nonchè di rinsaldare i rapporti tra giovani virgulti della società-bene…un po’ come accade in molti di quegli agghiaccianti incontri tra dipendenti di multinazionali aMMeRRecane, in cui si fanno gare di varia abilità e tornei, che so, di volano.Caminetto_philippe

Già solo il nome era tutto un programma: "Riunione Caminetto". Si incontravano ora in un villazzo, ora in un altro (per carità, mica colpa loro se vivevano in casa Forrester) ed in effetti era davvero raro che non ci fossero caminetti a profusione e piscine nei giardini e taverne per le feste ecc ecc… Comunque ci tengo a dire subito questo: non faccio di tutta l’erba un fascio, perchè ad esempio, tra loro c’era una coppia formata da fratello e sorella, i quali pur vivendo in una dimora disegnata da un famoso architetto che si affacciava su una valle bellissima, con giadino a terrazze e piscina a fagiolo, pur avendo frequentato scuole private da estirpazione di rene per pagarne la retta e pur possedendo poi altre dimore sparse et varia et eventuale, si dimostrarono sempre alla mano, simpatici, scevri da quella puzzetta sotto il naso che invece sembrava geneticamente impressa a fuoco in altri soggetti. Come dire: lo vedi che invece-poi-allafine- nun so’ poi ‘sti brutti ceffi. Ma andiamo invece a visitare "the dark side".

Mi ritrovai, quindi, esattamente nella casa disegnata dall’architetto, dalle forme arrotondate e dalle fonestre ad oblò. Arrivarono macchinoni potenti, alla spicciolata, e motorini ultimo modello, tutti lucidi e recanti pulzelle con casco in tinta. Il mai sufficientemente biasimato F.F. si era messo con una mia compagna di classe, la quale fino a pochi mesi prima, sembrava essere ancora in possesso della sue facoltà mentali, definitivamente abbandonate alle ortiche (eh si, ma DI CHE giardino!) con l’avvento di sudetto omuncolo. La tipa aveva curiosamente virato verso atteggiamenti pariolo-style, facendo sue curiose convinzioni tra le quali quelle che, per esser nobili, si debba indossare il collier della mamma sopra la tuta, il giorno in cui a scuola c’è educazione fisica o che non si possa più toccare un mezzo pubblico oppure ancora che, per frequentare i tuoi compagni di classe, si dovesse prima visionare il loro 730 o il pedigree scolastico dei loro genitori (Saranno laureati, Signoriddio???). Queste sono le premesse necessarie per far capire il tenore della coppietta formatasi.

Quel pomeriggio, ricordo, avevo indossato un piccolo paio di orecchini d’oro a forma di fiore e quindi, avevo anche una catenina con una perla in fondo e un anello, regalo del mio fidanzatino di allora. Per inquadrare ancora meglio la cosa specifico che, da sempre, indosso praticamente solo cose d’argento e che occasionalmente viro su altri metalli, non necessariamente oro giallo. Arriva F.F. e mi guarda facendo un ghignetto.

Saluto. (Nel mentre si avvicina, tintinnando come un lampadario, la sua devota ragazza, mia compagna di classe) Lui risaluta con qualcosa in punta di lingua, evidentemente desiderando attendere il momento più idoneo per sputare il rospo. E lo fa, dicendo: "…Michela, oh mamma mia…. ma cosa hai fatto? Hai svaligiato tutti gli ori di famiglia? Santo cielo…he hehee…mi sembri la Madonna di Loreto" …..

Riassunse da solo, in una frase e nel taglio sghembo della sua bocca, tutto il Male di quel posto. Li lasciai affondare, pollice verso, nelle loro discussioni: non una -in tutto il pomeriggio- avrebbe riguardato anche solo la parvenza di una delle attività benefiche delle quali si ammantavano…

proprio come i Santi in una Chiesa.

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