cliccando sulla foto, Sara Bareilles canta ‘Gravity’
di tutte le cose che avrei potuto fare, l’ultima che avrei voluto è essere dispiaciuta per te. Incurante della tua bocca che ha morso la mia mano, ne ho sperato il sorriso. Sorda alle parole che non ci siamo più scambiati, ne ho curato le sfumature per vederne germogliare una che fosse degna di indossare i colori della grazia
di tutte le follie che avrei potuto riservare a me stessa, ho comprato la più costosa che mi ha visto commiserarti con partecipazione, non con astio
di tutte queste miserie occorse, di tutto questo amore ucciso senza pensarci, nel campo sterminato delle possibilità che non hai concesso, che non hai avuto la forza e l’onore di affrontare
di questa tua veste immaginaria che ti ho cucito addosso mentre rimanevi immobile per non farti pungere, da me, che non ti avrei mai fatto del male.
Di questa gravità che manca. A me solamente.
(l’immagine proviene da questo blog: http://cantierepoesia.wordpress.com/)
Una sconosciuta profondamente commossa dal sentire di un’altra sconosciuta.
Patetico? Forse…Dimmelo tu, Michela, che ne sai più di me.
Profondamente sentito, questo te lo posso già dire io.
ho postato una canzone e la dedico a tutti gli amici di blog, anche se non lo comunico singolarmente …venite ad ascoltarla…o a leggerla..
ciaoo
“non son riuscito a cambiarti,
non mi hai cambiato, lo sai”
Uhhhh, che meravigliose parole! un piacere ascoltarle e leggerle …
LaStancaSylvie
meravigliose parole, ma non è che a me faccia tanto piacere leggerle.
io non c’ho capito nulla. e non posso neppure ascoltare la canzone.
uff.
Veronica…di sentire la brava Sara che canta o di ‘sentire’ me che scrivo? (ti sorrido, grazie.)
Giugiu: è un messaggio manco tanto subliminale, my dear? Vuol dire che ti potrò trovare solo ‘di là’?
Rob: -__-
Sylvie, grazie, sai?
Zdora: non fa piacere a me continuare a partorirle, dopo tanto tempo. Alcuni dolori rinascono ed ogni volta è complicato, come un parto, appunto.
Mantidù…caffè? 😉
grazie, offri tu?
prendo un regionale e arrivo.
per l’alta velocità mi sto attrezzando per l’espianto d’organi.
…and pat pat for all 😦
(there should be coffee for everyone, la la laaa)
😦
Mantiduzza e Laura, un caffè di metà pomeriggio, allora! Anche se per quanto mi riguarda, un whiskaccio invecchiato farebbe di più all’uopo.
AP: nonooooooooo! Non ti voglio deprimere, che già ci sto io che in questi giorni c’ho il retrogusto suicida!!
a volte facciamo cose che sembrano inutili e insensate, quanto spreco d’amore, di delicatezza, di dolcezza, e ripensandoci, quando a volte i ricordi “riemergono” ci sembra di avere buttato via sentimenti, attenzioni, tempo ed energie. Non è così, Michela, tu sei più ricca, non più povera, per aver dato, e ricordati che tutto ritorna. Anche io ho fatto come te, anche io ho provato (e provo) le stesse cose, sebbene tu le scriva in modo molto più poetico! Anche io sto aspettando…
Ti abbraccio
…che belle parole. Grazie per la visita, mi piace qui 🙂
Eristelle
…e piove. E sempre sul bagnato.
Mari: è che ‘sto fiume scorre di un lento….
Eristelle, prego, ti aspetto. Magari la prossima volta pasticcini e barzellette, eh? Così sono più ospitale! 😉
Livia. Eccappunto.
il mio fiume ha rotto gli argini e metà della mia vita mi sta travolgendo.
com’è dura venir qua per pensare ad altro e trovare pensieri così affini ai miei.
😦
(polenuzza, scusa-scù!)
(michelì, è dura ma rincuora pure: capita quindi..)..
:*
passo.
(D, e ripassa, anche)
Baci