La voce delle cose.

Una caffettiera, pronta, sul fuoco. La tavola della colazione apparecchiata. Il surgelato tolto dal freezer la sera prima, così da cucinarlo per cena.

L’accensione del riscaldamento, puntato alle 06.oo. Perchè è bella, una casa calda.

Vestiti lasciati per terra, perchè è stata una notte d’amore e non si vede l’ora di svegliarsi abbracciati, insieme, il giorno dopo.

Il cellulare in carica, “che domani chiamo mia madre e le dico che la terra trema ancora, ma è tutto a posto e nel week end torno a casa, tanto ormai l’esame l’ho dato. Sto per laurearmi, mamma!”

Solo che poi quel giorno dopo non è arrivato. Almeno non come ci si aspettava, augurava.

Un mese fa.

by ~AlphabetAlphabets (deviantart)

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10 commenti

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10 risposte a “La voce delle cose.

  1. un mese, grazie di avercelo ricordato, con questo miniracconto di vita normale e bella. Un baciotto superMichi.

  2. colpo allo stomaco Miche’, dritto.
    L’altra sera, guardando in tv una di quelle madri, per un attimo solo ho potuto avvertire quel baratro di dolore. Mi ha lasciato senza fiato, mi sono dovuta appoggiare al tavolo. Non ci sono parole…

  3. Uh
    quella roba del riscaldamento ti ammazza.
    E pure i surgelati.
    .

  4. Roba da fare accapponare la pelle…
    Ma mai quanto il famigerato decreto “abracadabra” sui fondi da destinare alla ricostruzione.

    —Alex

  5. Fra…eh…vita normale e bella che si è interrotta, per tante persone.

    Raspa, sono a ridosso della mia prima “festa della mamma” e le ho pensate tanto. Credimi, mi viene da piangere.

    Zaub, mi veniva una battuta di un cinismo pazzesco, quindi non la farò. Dietro al cinismo c’era la pena di sapere che tanti bei discorsi, già ad un solo mese dalla tragedia, so’ belli che annati.

    Alex…ho letto. Ci andasse lui nelle casette di legno “durevoli”

  6. Anche per me colpo allo stomaco. Non è la prima volta che bisogna prendere atto della tragedia che si abbatte su una vita normale, e quanto fosse normale la vita prima del boato.

  7. …già un mese… anche io oggi ci ho pensato.

  8. bel modo di ricordare…la quotidianità interrotta..che da “banale” diventa importante, straordinaria..quando non la si può vivere piu..

  9. valeriascrive

    bruttissimo.

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