Adolescente. In un momento di sconforto il mio intellettuale e fascinoso amico M., colui dal quale ero stata "scelta" nonostante fosse per lui difficile farlo (e temo continui ad essere così, in effetti), mi cinse le spalle con amorevole e fraterno braccio e mi disse:"Dai, esprimi dei desideri. Cos’è che ti piacerebbe, dimmelo ed io ti aiuterò a realizzarli per quanto mi sarà possibile".
Bene, io ricordo solo che tra quelli (3, mi pare, tanto per non discostarsi dalla lampada di Aladino) ce n’era uno così: "vorrei una torta fragole e panna. Tanta panna". E questo desiderio era tanto più inspiegabile quanto più lontano dai miei reali bisogni immediati dell’epoca nonchè pensando al fatto che io abbia sempre prediletto maggiormente il salato del dolce. (ma in che lingua l’ho scritto? E la consecutio temporum?? MMah!)
Circa un anno più tardi un altro mio amico mi chiese di passare a casa sua simulando disperazione e lacerazioni di cuore da rammendare subito. Nonostante fosse il giorno del mio compleanno ci passai….mi aprì la porta e scappò nell’altra stanza. Ne tornò con una bellissima torta con 16 candeline.
Fragole e panna.