Archivi del mese: febbraio 2010

le deiezioni orali, la pazienza che manca e forse anche il ciclo.

L’oroscopo, nella sezione salute, mi informa che oggi non mi devo lavare i capelli. (giuro)

La ragazza che se ne sta accucciata dietro alle spalle di un suo connazionale bruno sproloquia fondamentalmente in spagnolo, fatta eccezione per le espressioni ‘non me ne frega un cazzo’ – ‘e che cazzo’ – ‘non mi dire cazzate’. Al quinto loop di parolacce mi innervosisco e toppo clamorosamente a ‘city blocks’, giochino demente su nokia.

Devo fare un controllino alla parte destra del mio corpo che ha deciso di andare fuori fase, varie parti contemporaneamente: orecchio attufato, collo bloccato, polso e avambraccio con defezioni da uso-mouse scellerato, magari se paziento si presenteranno curiose eruzioni cutanee da interpretare come la forma delle nuvole.

In buona sostanza, se poi passo a miglior vita si sappia, anche qui, vi voglio vestiti tutti di bianco.

😉

Il risultato qual è?

Che tocca sdrammatizzare, tocca suonare la fanfara dell’ironia,  danzando note sbilenche e colorate, in barba a ‘sto grigiore che sta dilagando tra i miei giorni. Che macchia d’olio appiccicaticcia, signori miei.

Ma sempre l’oroscopo a buon mercato, dalle ultime pagine dei periodici gratuiti, mi assicura: ‘passerà’.

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martedì grasso

“e martedì mettete alle vostre bambine una maglietta rossa e sotto delle calze color panna o comunque colori chiari, che li vestiamo con le gonnelline di carta e le facciamo diventare ‘Pierina la Topolina’ !”

Si, si ok, ma intanto sabato siamo uscite già e alla festa nella piazzetta noi s’è sfoggiato il nostro primo costume, eh? Indovina un po’ da cosa?? Ma chiunque mi conosca PROVI ad indovinare???….

🙂

musetto racheletto

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La coltre che vorrei

Il punto non è ‘quanto’ il punto è che ‘sta nevicando’. Cioè. Fiocchi, capite? No, ‘nevischio’, fiocchetti belli, di quelli che a guardarli al microscopio vedresti questo–>


A Roma è un evento. La 2enne che c’è in me sta stringendo i pugnetti, gli occhietti e le sue forze per sperare-sperare-sperare che attecchisca.

…Poi la 36enne che mi permea si risponde ‘tanto si scioglie, tra un po’ diventerà pioggia e buonanotte al secchio’.

L’ultima volta che ho visto qualcosa degna di chiamarsi ‘neve‘ cadere in questa zona, mi trovavo in un posto perfetto, nel momento perfetto, con una persona perfetta.

Come due cretini ci vennero le lacrime agli occhi, perchè ti accorgi di quando ti cristallizzi nell’attimo. Lo sai e tutto smette di muoversi per fissarsi indelebile, a prova di scoloritura.

E invece eccomi a fare la scema da dietro il vetro dell’ufficio al sesto piano, con il capo che nell’ascensore fa il cinico, con le cose da fare… e con mia figlia all’asilo, che chiamava ‘mamma!’, a cui non sono riuscita a far vedere i fiocconi che cadevano, perchè quando l’ho dovuta lasciare stava iniziando, lentamente.

La sua prima vera neve la vedrà con una maestra d’asilo.

E io,  di questo ennesimo ‘scippo’ non so farmi una ragione.


(in modo un po’ banale, lo ammetto, Giorgia canta da sotto la foto)

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la neve è caduta!

ore 11,00 circa, via barberini!!!

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Pinacoteca on the road

La rumba dei cartelloni per le elezioni è ricominciata. A Roma si snocciolano ovunque come la cacca di pecora, a pallini.

Uno tira l’altro, sempre per rimanere in tema di noccioli.

C’è il classico dei classici: omino con giacca sportivamente appensa al ditino, in atteggiamento ‘casual’, ma -badate bene- con fede al dito bene in vista (‘perchè noi crediamo ai Valori Italiani’ sembra sentire di sottofondo).

C’è poi chi insiste, demodé, con la posa posticcia della manina sotto il mento, vincendo la palma di bronzo (per fare coppia con la faccia) della totale mancanza di naturalezza.

C’è chi ricuce bandiere coi punti a vista, che fa tanto moda.

C’è poi un fenomeno che ha deciso di far andare la sua campagna in manifesti a coppia: uno accanto all’altro, stesso slogan, ma uno con lui-sorriso-e-pulloverino-informale e l’altro con aria più compunta: giacca-e-cravatta. Sia mai dovesse scontentare qualcuno.

Altri ancora preferiscono il tinta unita e il proclama che recita una cosa del tipo ‘meno faccioni e più popolo’. (…e poi per Roma tra Roberto Carlino prima -color mattone- e Mariella Sobrino adesso -color cera: è identica a sei anni fa…naturaliSSSSima, eh??- siamo abituati)

La novità, continuando, è una posa di tre quarti, un po’ birichina, un po’ maliziosetta. Ad alcuni dona. Altri è meglio che evitino pure la scoliosi, rimettendosi dritti.

Ce ne sta, in ultimo, un’altra, alla quale vorrei dire -de còre- ‘ste due parole. Teso’, capiamo il fascino del photoshop, il suo promettere e mantenere adeguati abbellimenti senza l’uso del bisturi…il problemino è che quando t’ho visto, poi, l’altra sera ad una trasmissione televisiva…NON TI S’ARRICONOSCEVA DA QUANT’ERI BRUTTAAAAA!!

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forse si ricomincia, ma non diciamolo ad alta voce.

Oggi ho fatto un colloquio con una tipa simpatica, nuova in ufficio ma non nuova negli uffici.

Ha il tipico slang delle sopravvissute alle grosse aziende. Nel giro di un minuto ha mitragliato le seguenti:

– outbound

– prospect

– sinergie

– co-branding

– follow-up

– …altre due che ora non mi sovvengono.

Alchè ho pensato: “all’appello mancano solo ‘tickler’ e ‘proattivo’ e poi è fatta”.

Onestamente mi sembra una in gamba, che ti esamina -zitta zitta- parlando però di cose come gli alberi genealogici, i significati dei nomi, e le pappardelle al sugo di lepre.

Secondo me chi fa così ha capito tutto.

foto di laura242 (deviantart)

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se me lo dicono anche gli astri…

vergine

Gustave Flaubert è considerato un grande scrittore e Madame Bovary compare spesso nelle liste dei romanzi più belli di tutti i tempi. Eppure non scriveva con facilità. Lavorava come un matto. Capitava che ci mettesse diversi giorni a buttare giù una sola pagina. A volte sbatteva letteralmente la testa contro il muro, come se volesse stanare le parole giuste dal loro nascondiglio nel suo cervello. Prendilo a modello la prossima settimana, Vergine. Puoi creare qualcosa di valore, anche se ti costerà molta fatica.

scorpione (ascendente)

Spero che tu abbia letto il tuo oroscopo della settimana scorsa. E che tu abbia seguito il mio consiglio di non impegnarti troppo e di non spingere al massimo. L’universo ha stabilito che dovevi ricaricare le tue batterie psichiche. Se hai approfittato di questa opportunità, adesso dovresti essere pronto a cambiare marcia. In questa nuova fase, il tuo compito sarà lavorare su te stesso con più serietà e dolcezza. Intendo dire che dovresti calarti nel profondo della tua anima e cambiare tutto quello che non funziona con grazia e con forza. Fa’ qualche piccolo ritocco al tuo modo di pensare. Riorganizza il tuo flusso emotivo. Diventa un maestro dell’introspezione e dell’autoperfezionamento.

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